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Imparare a nuotare da piccoli: ecco perché

I tuoi figli sanno cavarsela in acqua?

Dati alla mano, in questo articolo ti spieghiamo perché è importante imparare a nuotare da piccoli.

Statistiche preoccupanti

Ogni anno, con la bella stagione, i quotidiani ci raccontano tragici fatti di cronaca i cui protagonisti sono bambini, anche molto piccoli, coinvolti in incidenti in acqua. Secondo i dati dell’OMS, ogni anno nel mondo si verificano più di 320mila decessi per annegamento e più della metà delle vittime ha meno di 25 anni. L’annegamento è la terza causa di morte sotto i 15 anni nel mondo, dopo la meningite e l’HIV. I tassi più alti di annegamento riguardano i bambini fino a 4 anni, seguiti da quelli di età compresa tra 5 e 9 anni. Un bambino piccolo, infatti, può trovarsi in difficoltà anche in pochi centimetri d’acqua e non riuscire a gridare o a chiedere aiuto.

In un Paese come l’Italia, con circa 7500 km di coste, la questione è davvero preoccupante. L’Istituto Superiore di Sanità parla di 400 vittime di annegamento all’anno. Perché succede questo?

Perché in Italia si nuota malissimo

Può sembrare strano, visti i tanti campioni che il nostro Paese vanta, ma il 30% dei bambini tra i 7 e i 18 anni non sa nuotare e il 40% si limita a stare a galla, in molti casi unicamente in piscina, e si troverebbe indifeso in caso di difficoltà.

Imparare a nuotare da piccoli: la strategia migliore secondo i pediatri italiani

Per contrastare questo drammatico fenomeno, la Società Italiana di Medici Pediatri non ha dubbi: il primo passo è dare ai bambini gli strumenti per affrontare l’acqua in sicurezza.

Il primo messaggio fondamentale per tutti i genitori è che i bambini devono necessariamente imparare a nuotare, prima possibile. Il nuoto è un’attività che può essere praticata fin dalla primissima infanzia, perché l’acqua è l’elemento naturale per eccellenza per i bambini molto piccoli: sì ai corsi di acquaticità assieme alla mamma fin dai primi mesi, sì ai corsi in vasca con l’istruttore per i più grandicelli, per essere in grado di galleggiare e nuotare già prima di andare alla scuola materna. Solo così i bambini saranno in grado di fare un bagno in mare, al lago o in piscina con maggior tranquillità.

Ovviamente questo è solo uno dei punti della strategia. Le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità per la sicurezza dei bambini in acqua parlano anche di vigilanza (dentro e fuori dall’acqua) e dell’importanza del Servizio di Salvataggio. Il Decalogo redatto dall’Organizzazione per le “Bandiere Verdi” dei Pediatri cita anche l’importanza di seguire le ordinanze di balneabilità dei Sindaci e la segnaletica dentro e fuori dall’acqua (boe, bandiere di salvataggio).

Subito in acqua con i corsi di acquaticità neonatale

Capita l’importanza cruciale di saper nuotare, vi chiederete quando è il momento migliore per imparare? Appena nati! Il neonato è stato immerso in acqua per nove mesi e si trova dunque a suo agio in questo elemento. L’unica accortezza che i genitori devono avere è legata alla certezza che l’ombelico sia perfettamente cicatrizzato. Dopodiché, ogni momento è quello buono per iniziare un corso di acquaticità, quello che al Q-bo chiamiamo “Acqua Bebè”.

Non si tratta di un vero corso di nuoto, ovviamente. Le lezioni, sotto forma di gioco, aiutano i bambini a conservare il riflesso di apnea. Si tratta di un automatismo per cui si trattiene il respiro se si viene immersi ma si perde con l’età, se non è esercitato. Il corso è anche un buon modo per non sviluppare la paura dell’acqua che di solito si manifesta tra i 3 e i 5 anni. Inoltre le lezioni sono un vero e proprio momento intimo tra genitore e piccolo, che entrano in acqua insieme.

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Corsi di nuoto per bambini e ragazzi: l’antidoto contro la paura dell’acqua

L’età migliore per iniziare un vero e proprio corso di nuoto (sia che il bambino abbia già frequentato la piscina per i corsi di Acquaticità sia che non abbia mai avuto esperienze) è quella prescolare. I bambini a questo punto hanno sviluppato sufficienti competenze motorie e autonomia per muoversi in acqua, anche senza la presenza dei genitori.

Il nuoto è lo sport ideale in questa fase della crescita perché favorisce lo sviluppo armonico di tutti i gruppi muscolari e il coordinamento neuromotorio, richiedendo ai bambini di muovere gambe e braccia in modo coordinato e a ritmo del respiro. Ricordiamoci però che in questa fase di apprendimento il nuoto deve rappresentare un piacere per il bambino! Seguendo le linee guida della Federazione Italiana Nuoto, il gioco e la componente ludica sono una parte fondamentale del percorso formativo. Il fine ultimo non è l’agonismo ma il sentirsi pienamente a proprio agio in acqua ed essere in grado di gestire con serenità situazioni come un bagno con gli amici in piscina o al mare, senza paura*.

Se non si ha cominciato da piccoli, in età prescolare o scolare, imparare a nuotare quando si è adolescenti o adulti può essere più problematico. L’ostacolo maggiore è normalmente quello emotivo: probabilmente si è sviluppata la paura dell’acqua e questo finisce per vanificare la naturale tendenza al galleggiamento. Per questo è importante affidarsi a un istruttore qualificato ed esperto che sappia rispettare i tempi di apprendimento di ciascuno.

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Imparare a nuotare da adulti: si può fare

Come abbiamo già scritto, spesso chi impara a nuotare da grande, deve prima di tutto superare un trauma o una paura che finora gli ha impedito di farlo. L’ambiente acquatico non appare più non naturale e bisogna imparare nuovamente a gestire la sensazione di disagio che si prova quando l’acqua arriva al diaframma. Il segreto per imparare a nuotare da adulti è provare e riprovare. E magari farlo in gruppo, perché vedere altre persone con lo stesso problema aiuta a non ingigantirlo e s’innesca una sorta di sfida: il successo altrui gratifica anche noi e amplifica anche la nostra forza di volontà!⁠

Il nuoto da adulti ha inoltre moltissimi vantaggi:

  • Migliora la circolazione sanguigna e la salute del cuore;
  • Riduce lo stress;
  • Non grava sulle articolazioni;
  • Sviluppa il tono muscolare in maniera armoniosa;
  • E’ un’attività che stimola il metabolismo muscolare.

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Anche per imparare a nuotare, come per qualsiasi altro obiettivo decidiamo di raggiungere, possiamo aver bisogno di un sostegno e di un accompagnamento personalizzato. Ecco perché la nostra Scuola Nuoto offre la possibilità di iniziare dei percorsi di Personal Training in piscina, proprio come succede in palestra. In questo modo si avrà la possibilità di essere seguiti costantemente da un istruttore certificato FIN durante ogni allenamento in vasca.

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*Attenzione: nessuna lezione può garantire la sicurezza assoluta del tuo bambino, quindi non perderlo mai di vista quando è in acqua, anche se ha frequentato un corso di nuoto!

 

 

Fonti:

DiRE Agenzia di Stampa Nazionale – Articolo del 25/08/2020

Istituto Superiore di Sanità

Huffpost – Intervista al Prof. Italo Farnetani 12/07/2021, pediatra promotore delle “Bandiere Verdi” per le spiagge a misura di bambino e curatore del Decalogo per la sicurezza del bambino al mare e in piscina.

SIMPE – Società Italiana Medici Pediatri

Nostrofiglio.it – Intervista al Prof. Italo Farnetani 09/05/2022

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